La Terra Santa e il deserto
Possibili itinerari dell’Esodo, attraverso un percorso ove si intrecciano numerosi richiami anche ad altri eventi biblici che hanno come protagonisti i Patriarchi e le Matriarche, i Profeti, Davide e Saul, grandi donne come Miriam e Tamar… Il deserto è il luogo ove il popolo di Israele ha sperimentato sia la vicinanza di Dio che la prova, in un contesto ove si vive ai limiti della resistenza umana. La tradizione ebraica, giocando sulle possibili vocalizzazioni della radice verbale che designa il deserto, indica questo luogo sia come “midbar” (terra arid) che come “medabber” (realtà che parla). In questo luogo infatti si può ascoltare ancora la voce del Dio dell’Alleanza attraverso le testimonianze della tradizione ebraico-cristiana, accogliendole e meditandole nel silenzio, che qui è decisamente significativo e particolare, e chiede un silenzio interiore capace di accogliere e ascoltare.
Deserto del Negev. Mitzpeh Ramon, sul “belvedere” del cratere naturale che probabilmente ha ispirato l’autore del primo capitolo della creazione confluito nel Libro della Genesi. Avdat e visita agli scavi dell’antica città nabatea; Ein Avdat e passeggiata a piedi fino alla cascata che ricorda il “miracolo” dell’acqua dopo la cacciata di Agar e Ismaele, conseguente alla nascita di Isacco. Il deserto che si attraversa è un paesaggio fatto di antiche rocce plasmate dal vento e dall’acqua, frutto di un’erosione millenaria che offre uno scenario davvero spettacolare. Sde Boker, il più importante kibbutz del deserto di Israele, voluto da Ben Gurion e dove si trovano le tombe di Ben Gurion e della moglie Pola, situate presso un “belvedere” dal quale si ammira il deserto. Mamshit, parco nazionale e Patrimonio dell’umanità, incastonato tra splendidi paesaggi con il primo battistero ritrovato nel deserto.
Masada, l’antica fortezza di Erode il Grande. Qumran con il sito archeologico dove sono state ritrovate nelle grotte i famosi rotoli di Qumran e i resti del monastero della comunità degli Esseni. Mar Morto, sosta a Wadi Kelt nel deserto di Giuda.
Gerusalemme. Il Monte degli Ulivi, Getsemani, Cappella dell’Ascensione e Chiesa del Padre Nostro. Scendendo, sosta al cimitero ebraico e al Dominus Flevit, Chiesa del Getsemani. Monte Sion con sosta al Cenacolo e alla Chiesa della Dormitio Virginis. Passeggiata nel quartiere ebraico e Muro Occidentale, unica porzione di muro rimasta dell’antico tempio di Gerusalemme e grande punto di riferimento per l’ebraismo. Chiesa crociata di Sant’ Anna con l’adiacente Piscina Probatica dove è ambientato l’episodio della guarigione del paralitico narrato dall’evangelista Giovanni. Via dolorosa: Chiesa della Flagellazione, Litostroto Basilica del Santo Sepolcro. Chiesa patriarcale armena dedicata a San Giacomo il Minore e passeggiata nel quartiere ebraico con il cardo romano. Spianata della moschea di Omar localizzata nell'Al-Haram al-Sharif (Nobile Santuario, area sacra per "le tre religioni monoteistiche”), che rimane ancor oggi il simbolo architettonico della città.
Samaria. Sebaste. Le suggestive rovine di Samaria, l’antica capitale, oggi sito archeologico: rovine israelite, ellenistiche e romane, (un anfiteatro, un tempio, un palazzo, delle torri, delle colonne ed un ippodromo). Nablus, capoluogo della Samaria con il Monte Garizim ed il Monte Ebal. Luogo di nascita di San Giustino e luogo dove si fermò Giacobbe e dove, nel campo dove aveva eretto le sue tende, scavò un pozzo, reso particolarmente famoso nel Vangelo per l’incontro di Gesù con la Samaritana (Gv 4,1-42). A Sichem avvenne anche la grande assemblea di tutte le tribù d’Israele volute da Giosué per il rinnovo dell’alleanza di fedeltà a Dio (Giosué 24,1-28).
Betlemme. Campo dei Pastori, Piazza della Mangiatoia e Basilica della Natività, il primo edificio sacro fatto costruire da Costantino. Tempo per l’adorazione alla grotta dove è nato Gesù. Grotta del latte. Incontro con le realtà locali per una testimonianza.